Concludiamo questa breve rassegna sul Capodanno cinese parlando della festa delle lanterne (元宵节 – yuánxiāo jié) che quest’anno cade il 15 Febbraio. La Festa delle Lanterne chiude simbolicamente le due settimane di festeggiamenti per il Capodanno Cinese e si celebra il 15° giorno del primo mese sul calendario lunare (vale a dire 15 giorni dopo il Capodanno), che coincide anche con la prima luna piena dell’anno. A parte le informazioni facilmente rintracciabili su internet, ci sono diverse curiosità tipiche di questa festività che non molti conoscono.
Scopriamole insieme.
Questa festa ha tre nomi.
Nel taoismo questo giorno è conosciuto come Shang Yuan Jie (上元节), che è l’anniversario della manifestazione (compleanno) di Tian Guan Da Di (天官大帝- Tiān guān dàdì), il giorno in cui scese sulla terra. Nelle usanze popolari, invece, il giorno è comunemente noto come Yuan Xiao Jie (元宵节), le parole “Yuan Xiao” significano infatti “prima notte”, ovvero la prima notte dell’anno in cui la luna è piena.
Infine c’è il nome che tutti conosciamo, ovvero, il festival delle lanterne (灯节), durante la notte, infatti, venivano appese dappertutto delle lanterne decorative. Piccole strisce di stoffa erano attaccate al corpo della lanterna con sopra degli enigmi (猜灯谜 – Cāi dēngmí). Si ritiene che gli enigmi durante il Festival delle Lanterne siano nati durante la dinastia Song. La persona che risolveva l’enigma vinceva un premio, a volte anche la lanterna stessa. Gli indovinelli sono tra le tradizionali attività di questa festività ancora in uso oggi in diverse città della Cina.
Yuánxiāo (元宵)≠ tāngyuán (汤圆)
Gli Yuánxiāo (元宵) sono il cibo tipico della festa delle lanterne, anche se spesso vengono confusi con i tāngyuán (汤圆). Entrambi sono palle di riso glutinoso ripiene, ma le differenze fondamentali risiedono nella loro preparazione, ripieno, cottura e conservazione.
Preparazione: Yuan Xiao: viene arrotolato in un cestino; la sua superficie tende ad essere asciutta e morbida. Il Tangyuan è impastato a mano, la sua superficie è liscia e glutinosa.
Ripieno: Yuanxiao ha un ripieno dolce e solido. Il tangyuan ha una varietà di ripieni morbidi, dolci o salati
Cottura: Yuanxiao viene servito in un brodo denso dopo almeno 10 minuti di cottura. Il tangyuan viene servito in una zuppa quasi trasparente e cotto per soli 5 minuti.
Conservazione: Yuanxiao, a differenza del Tangyuan, deve essere consumato prima possibile.
I ladri potevano legittimamente rubare
Durante le dinastie Liao e Jin, il furto era severamente proibito, tuttavia, il Festival delle Lanterne a quel tempo era chiamato anche il “Festival del furto”. In questo giorno, infatti, le persone potevano rubare senza essere arrestate. La popolazione nomade Khitan rubava per tre giorni consecutivi il 13, 14 e 15 del primo mese lunare, mentre i Jurchen “rubavano” la notte del 16, rubandosi, in pratica, a vicenda. Durante la “Festa del furto” ciò che veniva più rubato erano le verdure e le lanterne. Durante la dinastia Song alcune persone credevano che il decimo giorno del primo mese la lanterna rubata potesse aiutare a dare alla luce un bambino. Se una coppia, quindi, rubava una lanterna, per poi posizionarla sotto il proprio letto, la donna sarebbe potuta rimanere incinta durante il mese.
Nei villaggi del sud il furto durante questa notte era popolare perché portava fortuna e perché poteva essere usato anche come modo per flirtare. Uomini e donne non sposati andavano infatti a casa della loro metà per rubare il cibo, poi tornavano a casa e comunicavano alla propria famiglia dove erano andati a rubare. A quel punto i genitori del “ladro” chiamavano un sensale per parlare di matrimonio con la famiglia della “vittima del furto”.
L’antenato di San Valentino.
Nel tradizionale sistema feudale cinese le donne non sposate non potevano uscire liberamente e socializzare con estranei, tranne che a Yuan Xiao Jie. Durante la notte delle lanterne potevano passeggiare liberamente, accendendo lanterne, giocando e conoscendo degli uomini. Le storie romantiche relative a questa festa sono il motivo per cui tante persone dicono che questo sia il vero San Valentino cinese, piuttosto che il Qixi (七夕).
L’antica versione cinese di Halloween.
Secondo la biografia di Liu Yu (柳彧传 – Liǔ yù chuán) durante questo Festival “le persone indossavano maschere di animali e gli uomini indossavano abiti da donna”. Durante le dinastie del Nord e del Sud in Cina (南北朝 – Nánběicháo), infatti, la manifestazione più popolare durante lo Shang Yuan Jie era la festa in maschera (化装晚会 -huàzhuāng wǎnhuì), ovvero indossare una maschera per celebrare la Festa delle Lanterne.
I leoni di zucchero
A Singapore e a Chaoshan, Yuan Xiao Jie è un grande evento nei templi Heng Hwa e Teochew. I devoti teochew e cantonesi visitano i templi durante la vigilia per scambiarsi bandiere, lanterne e hongbao e per ottenere dei leoni di zucchero (糖狮). Questi ultimi, fatti di arachidi fritte e zucchero versati in uno stampo a forma di leone, simboleggiano ricchezza e buona fortuna e sono anche in grado di respingere gli spiriti maligni. È una tradizione di Teochew offrire il leone di zucchero a Dio il giorno del festival delle lanterne.
Toccare i perni delle porte
Le donne della dinastia Ming credevano che recarsi alla porta della città e toccare le borchie al buio (摸门钉 – Mō méndīng) avrebbe concesso loro il desiderio di avere un figlio. Questa tradizione all’inizio veniva praticata in segreto. Al tempo della dinastia Qin, non era più un segreto e le donne si mettevano in fila per toccare le borchie della porta. Coloro che non si recavano alla porta della città dovevano andare al tempio per bruciare incenso e toccare con le mani le borchie della porta del tempio, così da pregare per la prosperità della famiglia.
Camminare e attraversare i ponti.
La passeggiata effettuata da gruppi di donne, chiamata “allontanarsi da tutte le malattie” (走百病 – Zǒu bǎi bìng), era un’attività popolare, soprattutto durante le dinastie Ming e Qing, per evitare disastri e cercare benedizioni durante la Festa delle Lanterne. Secondo alcune leggende, inoltre, attraversare un ponte poteva avere l’effetto di eliminare i guai, curare le malattie e prolungare la vita. L’attraversare un ponte era visto come una metafora del superare le difficoltà. La città di Ningbo, a tal proposito, ha persino un detto: “se attraversi sette ponti, avrai una lunga vita”. (走过七桥,可得福寿- Zǒuguò qī qiáo, kě dé fúshòu).
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